Amuleti e talismani sono da sempre un mezzo popolare per proteggersi dalle malattie. In passato, si riteneva che tali sventure avessero un’origine soprannaturale, oltre che naturale. Questo tipo di credenze esistevano ovviamente anche in Giappone, dove si inventarono diversi metodi per proteggersi dalle malattie.
A tal proposito l’immagine dello Shoki, famoso cacciatore di demoni, è una delle più popolari e longeve, ed oggi è anche molto comune come tatuaggio. Questa figura però non è propriamente giapponese, ma si tratta di una divinità della Cina ancestrale.
Il suo aspetto non è tra i più gradevoli, è spesso raffigurato come una grande figura barbuta dagli occhi penetranti, che indossa il copricapo e la tunica di uno studioso cinese con enormi stivali neri e di solito combatte un demone con la sua spada. Proprio per via del suo potere di esorcizzare, controllare e sconfiggere Oni viene soprannominato il “domatore di demoni“, ma non solo. Fa così paura ai demoni che basta una sua immagine per farli fuggire terrorizzati.
La figura di Shoki (il cui nome non ha un significato, ma è la pronuncia di due caratteri cinesi) affonda le sue radici nella Cina dell’VIII secolo, durante la dinastia Tang, dove era conosciuto con il nome di Zhong Kui. Studente di medicina brillante e devoto, Zhong Kui era determinato a diventare medico dell’imperatore. Dopo aver superato l’esame di stato con risultati eccellenti, fu ammesso all’ultima fase della selezione: un colloquio diretto con l’imperatore stesso.

Tuttavia, una volta al suo cospetto, l’imperatore rimase turbato, quasi disgustato dal suo aspetto e decise di scartarne la candidatura. Sconvolto per la delusione e l’ingiustizia subita, perché era evidente che tra tutti era il più abile e preparato, Zhong Kui si tolse la vita.
Poco dopo questo evento, l’imperatore cadde gravemente malato. Durante la febbre, fece un sogno vivido in cui veniva assalito da spiriti maligni. In suo aiuto giunse una figura potente, armata e determinata, che sconfisse i demoni uno a uno. Quando l’imperatore chiese il suo nome, lo spirito rispose: “Sono Shoki“.
Al risveglio, miracolosamente guarito, l’imperatore fu così colpito dal sogno che ordinò di far dipingere l’immagine di Shoki e la diffuse in tutto l’impero come talismano protettivo.
Questa storia di gratitudine e devozione godette di immensa popolarità in Giappone, dove fu adattata nella mitologia popolare e Zhong Kui divenne Shoki, il cacciatore di demoni. Quando il vaiolo minacciò la popolazione di Edo e del Giappone intero nel XIX secolo, la popolazione reagì prontamente e associò la potente immagine di Shoki con la protezione che poteva fornire.
L’immagine del formidabile cacciatore di demoni divenne simbolo protettivo anche durante le celebrazioni della Festa dei Ragazzi, oggi nota come Giornata dei Bambini, che si tiene il 5 maggio. In passato, questa ricorrenza era legata agli spiriti maligni e alla sfortuna, poiché i bambini erano i più colpiti da malattie come il vaiolo.





