In Giappone può succedere di tutto, per certi versi è un mondo alla rovescia. Viene da pensarlo quando una mia amica giapponese, tornando dal lavoro, viene fermata da un senzatetto per strada, che le chiede gentilmente di accettare dei soldi. Per la precisione si trattava di 1000 yen (poco meno di 10€), che la mia amica ha ricevuto imbarazzata. Insomma, ricevere l’elemosina da una persona apparentemente in difficoltà non è proprio da tutti i giorni!
Il mondo dei senzatetto giapponesi è una realtà poco conosciuta, ma che nel suo piccolo racconta molto del proprio Paese. Se ne parla poco un po’ perché è un tema sicuramente delicato, ma soprattutto perché in Giappone il fenomeno è veramente poco diffuso e nascosto. La percentuale di senzatetto nel paese del Sol Levante è prossima allo 0%, ed infatti è uno dei Paesi con la percentuale più bassa al mondo.
Le stime del Ministero della Salute, del Lavoro e del Walfare giapponese parlano di poco più di 3800 persone (su una popolazione di 125 milioni di abitanti!), basti pensare che in Italia alcune ONG parlano di quasi 500.000 individui in Italia per rendersi conto della differenza. È doveroso precisare che le stime del governo giapponese sono molto ottimistiche, secondo alcuni fin troppo, e che a volte si tende a nascondere un po’ il fenomeno. Tuttavia, rimane il fatto che il numero dei senzatetto giapponesi è in discesa da circa 20 anni. Negli anni 90’, a causa di una grave crisi economica che colpì il Giappone, numerose persone avevano perso il lavoro ed una fissa dimora. Ma da quel momento, grazie anche alla grande richiesta e necessità di manodopera, il problema è rientrato.
I senzatetto giapponesi sono principalmente uomini di mezza età od anziani. Molti di essi hanno scelto volontariamente questa vita, e pensate che quasi metà di loro lavora normalmente. Secondo un recente sondaggio, più del 60% dei clochard in Giappone non desidera cambiare stile di vita o migliorare la propria condizione. Tra queste persone sono compresi molti ex-impiegati, che hanno scelto di lasciare una carriera che, sebbene potesse essere di successo, era probabilmente troppo stressante e stringente per loro. Forse proprio uno di questi ha donato i soldi alla mia amica, non sentendo più il bisogno di quel bene materiale a cui si è tanto legati.
Quando si gira per le città giapponesi, è abbastanza raro imbattersi in un senzatetto, e questo non solo perché sono pochi… La cultura giapponese, basata sui principi del confucianesimo, impone determinati valori che i senzatetto spesso non sentono di rispettare, provando vergogna per la propria posizione. Così i loro rifugi sono spesso situati in luoghi nascosti, cercando di disturbare il meno possibile. Anche l’elemosina non è diffusa, sono più i volontari delle associazioni che autonomamente vanno a distribuire aiuti. Questo mostra quanto sia fondamentale in ogni giapponese l’orgoglio e l’onore personale, oltre al rispetto per il prossimo.
In questo breve articolo su una faccenda così complessa non ho potuto parlare di molti temi. Ad esempio, non conteggiati nei numeri citati prima, ci sono tantissime persone che non hanno una dimora, ovvero i cosiddetti “Rifugiati degli Internet Cafè”. Essi sono spesso impiegati che lavorano nelle grandi metropoli e che non possono permettersi i proibitivi affitti delle case in centro. Perciò preferiscono dormire all’interno di Internet Cafè o di Capsule Hotel invece che abitare lontano e dover affrontare ogni giorno viaggi eterni per andare e tornare da lavoro.
Se vi interessa od incuriosisce il tema fatemelo sapere nei commenti, nel caso approfondirò volentieri la questione!