Non potevamo di certo lasciarvi con la curiosità che vi attanaglia, quindi come promesso, riprendiamo il nostro viaggio alla scoperta dei tipi di noodles da dove ci eravamo lasciati, ovvero dall’hiyashi chuka (qui il vol.1) e andiamo avanti verso il Somen.
5. SOMEN
Proprio come per l’hiyashi chuka si tratta di un piatto freddo, davvero ottimo da consumare in estate. Inizialmente era un piatto disponibile solo per i ricchi in occasioni speciali, durante il periodo Kamakura (1185 – 1333). Poi però i templi buddisti iniziarono a servirlo come pasto leggero e conviviale e questo contribuì successivamente a renderlo popolare tra la classe operaia, sino a divenire il gustoso piatto che conosciamo. I Somen noodles vengono generalmente serviti in una ciotola di acqua fredda con cubetti di ghiaccio. Per mantenere la loro consistenza liscia e setosa, sono leggermente ricoperti di olio. Basta quindi immergerli nella salsa a base di salsa di soia fornita e farne un sol boccone! Se volete un’esperienza ancora più divertente però, dovete provare la versione “nagashi somen”. I somen noodles, in questo caso, vengono posti in lunghi canali di bambù con acqua fredda corrente. Per mangiarli vi serviranno tanta fame ed una buona dose di abilità con le bacchette. Si avete capito bene, dovete prenderli al volo prima che vi passino sotto il naso e scivolino via! Se invece siete meno temerari e volete restare sul sicuro, vi consigliamo anche i somen caldi di Okinawa, ovvero il “somen champuru“: spaghetti saltati in padella conditi con delizioso tofu e verdure.
6. YAKISOBA
Nei magnifici 7 non potevano ovviamente mancare i nostri adorati yakisoba! Stiamo parlando di noodles saltati in padella, arricchiti da vari ingredienti come carne di maiale, cavoli, porri, zenzero e alghe. A completare il tutto c’è una salsa dolce e salata che crea assoluta dipendenza, che combina i sapori della salsa Worcestershire e della salsa di ostriche. Una bomba! Dovete sapere che gli yakisoba si sono conquistati un posto nell’olimpo dei noodles dopo la seconda guerra mondiale. La farina in quel momento era straordinariamente costosa, ma la produzione di Yakisoba era incredibilmente economica, quindi guadagnò rapidamente popolarità tra la classe operaia e si diffuse in tutto il Giappone. Uno dei momenti migliori per gustare lo yakisoba è magari durante un tradizionale festival estivo giapponese. Vestiti con uno yukata ad ascoltare suoni e risate, nonché il delizioso aroma dello yakisoba grigliato su una piastra calda Il “teppanyaki“.
7. SARA UDON
Concludiamo il nostro viaggio con i Sara Udon. Un piatto speciale di Nagasaki. In realtà non sono degli udon noodles, ma piuttosto un piatto di noodles fritti! Nagasaki è stata una delle poche prefetture che ha accolto a braccia aperte i commercianti cinesi quando il Giappone si è isolato dalle influenze esterne, durante il suo periodo “sakoku” (1603 – 1868). Vedere le tagliatelle fritte in stile cinese ha ispirato la gente del posto a creare la propria versione del piatto, che ha portato al sara udon che vediamo oggi. Alcuni ristoranti usano spaghetti all’uovo sottili, che vengono fritti fino a diventare croccanti. Altri invece preparano questo piatto con spaghetti cinesi, più spessi, saltati in padella. Indipendentemente da che versione vi ispira di più, ciò accomuna le tipologie di sara udon di solito è la vasta gamma di condimenti come kamaboko, gamberi, maiale, cavoli e germogli di soia. Condito con un brodo super saporito, è un pasto sicuramente nutriente che soddisferà il vostro stomaco!