Ormai sappiamo bene cosa sono gli yōkai e soprattutto quanti ne esistono nella mitologia e folklore giapponesi. In questo caso però spostiamo la nostra attenzione su un essere che non è propriamente uno yōkai, ma conosce tutti i tipi di creature esistenti e non solo. Il suo sapere è sconfinato e si dice che proprio in virtù di questo, sappia ogni rimedio, ogni difesa ed ogni tecnica per sconfiggere demoni e spiriti maligni.
Hakutaku, questo il suo nome. Si tratta di una animale chimerico sacro, che assomiglia molto ad un bue bianco. Possiede 9 occhi, così disposti: tre sulla testa, tre sul fianco destro e tre sul fianco sinistro, oltre ad avere sei corna. Solitamente vive in zone montuose remote, lontano dagli umani e le sue apparizioni sono rarissime. Un esempio? Epoche e paesi dove i leader sono particolarmente saggi e virtuosi (capite perchè è difficile vederlo?).
Sono presagi e simboli di buona fortuna e la loro indole è assolutamente buona. L’Hakutaku conosce e parla le lingue umane ed ha una vastissima conoscenza di tutte le cose che riguardano la creazione, ma non solo. Per merito di tutto questo sapere lo ritroviamo raffigurato spesso nella pittura del periodo Edo. Proprio durante quest’ultimo, in Giappone, l’Hakutaku guadagnò popolarità grazie alla sua profonda comprensione degli yōkai e dei mostri.
I dipinti raffiguranti l’hakutaku divennero infatti molto ricercati e furono utilizzati come talismani e amuleti protettivi contro gli spiriti maligni, le malattie e altri yōkai. Si credeva che la vasta conoscenza dell’Hakutaku lo rendesse un deterrente proprio per gli yōkai malevoli. Come molti animali sacri la sua origine deriva da leggende cinesi ed in queste è conosciuto come Bai Ze.
Esistono diverse leggende su questa sacra creatura, ma una delle più famose è sicuramente quella che riguarda l’imperatore cinese Huang di 黃帝, 黄帝(2697–2597 a.C.), l’Imperatore Giallo. Si dice che il sovrano stesse compiendo un viaggio per visitare tutte le sue terre fin quando un giorno, dopo aver scalato una montagna, non si imbattè in un Hakutaku. I due parlarono a lungo e di moltissime cose e la creatura insegnò al leggendario imperatore tutti i nomi degli yōkai esistenti, nonché i loro poteri e malefici ed il modo per contrastarli. L’uomo venne a sapere che esistevano 11520 tipi di yōkai al mondo e prese nota di ogni cosa, raccogliendola in un volume, noto in Giappone come “il libro dello Hakutaku”, una sorta di grimorio. Purtroppo lo Hautaku zu (nome giapponese) è andato perduto e non ne esistono copie, se non qualche stralcio di note o brani riportati su altri libri.
Fonti consultate: il libro dello Hakutaku con immagini di Matthew Meyer