Chiamare l’Obon (お盆) festival potrebbe sembrarvi strano, soprattutto perché si tratta di una celebrazione buddista che viene fatta per commemorare i propri defunti. Eppure per i giapponesi non è solo un modo per ricordare i loro cari, ma è per festeggiare con loro ed in famiglia questo evento. Si abbiamo detto con loro, perché si pensa che durante questo giorno gli spiriti degli antenati deceduti scendano sulla Terra e si uniscano ai festeggiamenti!
Tradizionalmente, durante l’evento, vengono appese le lanterne Chōchin (vi ricordate a quelle particolarmente “anziane” cosa succede?) davanti alle case per guidare gli spiriti degli antenati, si eseguono danze obon (bon odori) al ritmo del tamburo giapponese Taiko, si visitano le tombe e si fanno offerte di cibo sugli altari domestici. Alla fine, così come le famiglie hanno guidato gli spiriti dei loro cari a casa, li guidano nuovamente verso le loro tombe, accendendo le Chōchin. Questo rituale è chiamato okuri-bon.
Negli ultimi anni però anche il rituale chiamato toro nagashi (灯籠流し), ovvero quello delle lanterne galleggianti, ha acquisito molta popolarità tanto che si possono ammirare splendide creazioni che galleggiano sul fiume, in direzione del mare, così che gli spiriti ritrovino la via del cielo. Il tutto rende l’atmosfera commovente e se vogliamo al tempo stesso triste, nonostante l’aria di festa.
Quali sono però le origini dell’Obon? Probabilmente questa celebrazione si festeggia da più di 500 anni ed è incentrata sulla storia di Maha Maudgalyayana (Mokuren), discepolo di Buddha, che faceva utilizzo dei suoi poteri per vedere la madre defunta.
Dopo aver scoperto che lei era finita nel regno degli “spiriti affamati” e che soffriva molto si rivolse a Buddha stesso, chiedendogli cosa poteva fare per alleviare le sofferenza della madre. Buddha dal canto suo gli disse di fare alcune offerte ai monaci buddisti, che avevano appena finito il loro ritiro estivo. Per l’esattezza il quindicesimo giorno del settimo mese. Mokuren eseguì quanto gli era stato detto e la madre fu liberata dai suoi patimenti. Felice di aver realizzato il suo proposito si mise a ballare, per festeggiare l’evento, ed ecco che da qui nasce la danza bon dori.
Così come per il Tanabata (il 7mo giorno del 7mese) anche l’Obon viene festeggiato nel periodo compreso tra il 13 ed il 15 agosto, perché il calendario, utilizzato in precedenza, prevedeva agosto come settimo mese. In alcune zone però il festival viene realizzato a metà luglio. Sicuramente uno tra i più famosi Obon è quello di Kyoto, il Festival Daimonji. In questa celebrazione vengono accesi, in cima alle montagne, degli incredibili falò, lunghi 200 metri! Generalmente sono in tutto 5: 3 rappresentano dei kanji, mentre gli altri due, uno un cancello Torii e l’altro una barca.