Abbiamo già visto diverse curiosità sulla lingua giapponese (potete trovarle qui), ma pensavate che fossero le uniche? Assolutamente no! C’è ancora tanto da scoprire, non solo a livello grammaticale, per comprendere bene questa lingua apparentemente tanto lontana.
Come al solito noi tanuki non ci accontentiamo della superficie e andiamo a scavare a fondo! Questo è quello che abbiamo trovato tra i misteri del giapponese!
Ci sono altri paesi al di fuori del Giappone dove si parla giapponese.
Naturalmente, il giapponese è di fatto la lingua del Giappone ed è anche l’unico posto in cui questa è la lingua ufficiale. Tuttavia, non significa che il paese del Sol Levante sia l’unico posto in cui si parla il giapponese (a parte dove viviamo me e voi che cerchiamo di imparare qualcosa!)
Dovete sapere che il giapponese è riconosciuto come lingua minoritaria nella Repubblica di Palau, dove lo stato insulare di Angaur parla principalmente giapponese. È parlato anche in luoghi che storicamente hanno visto un grande afflusso di immigrati giapponesi. Un esempio? Gli Stati Uniti, dove solo nel 2022 si contavano circa 418.840 residenti giapponesi.
Il katakana era molto più difficile (e meno inclusivo) in epoca antica
Pensiamo che già nel 951 d.C., il katakana veniva utilizzato dai monaci buddisti per annotare la scrittura cinese destinata ai lettori giapponesi, un po’ come oggi il furigana viene utilizzato per i lettori stranieri e i giovani. Quando però fu concepito originariamente, il katakana conteneva molti simboli diversi per rappresentare ogni suono di ogni sillaba ed era usato principalmente dagli uomini. Oggi, il sistema katakana è composto “solo” da 48 sillabe uniche ed è usato da tutti. (per fortuna, possiamo tirare un sospiro di sollievo!)
Le donne hanno contribuito allo sviluppo dell’hiragana
È interessante notare che l’hiragana, deve il suo sviluppo alle donne. Durante l’VIII secolo, i caratteri cinesi venivano utilizzati per rappresentare i suoni giapponesi. Tuttavia, questo non era un sistema perfetto: non tutti i suoni o le parole giapponesi potevano essere espressi in modo adeguato attraverso un alfabeto straniero. Per affrontare e trovare una soluzione a questo problema, le nobildonne della corte Heian iniziarono a elaborare un sistema di scrittura che non solo aiutasse a esprimere queste sfumature aggiuntive della lingua giapponese, ma rendesse anche il giapponese scritto più accessibile al grande pubblico. (A quel tempo, solo gli uomini avevano un’istruzione sufficiente per leggere testi giapponesi che utilizzavano caratteri cinesi.)